Hai un gatto ansioso e vuoi che diventi più fiducioso?
Bene, per prima cosa: non sei solo, il problema che stai affrontando è piuttosto frequente!
Molti gatti sono timidi o nervosi e reagiscono con ansia in determinate situazioni.
In natura, l’ansia ha una funzione vitale: la paura induce alla fuga, la minaccia induce all’aggressività, entrambe servono alla sopravvivenza. Mentre i gatti audaci o temerari non godono di un’elevata aspettativa di vita, un comportamento attento e vigile assicura l’incolumità per la propria vita e per gli altri. A volte è meglio tirarsi indietro e stare sempre attenti ai potenziali pericoli che si nascondono dietro l’angolo.
La paura in quanto tale è utile e serve alla sopravvivenza della specie. Tuttavia, se la paura diventa un’abitudine, non si tratta più di salvaguardia e protezione personale.
In questi casi, contrattempi o incontri banali, possono diventare fattori scatenanti, innescando reazioni violente o attacchi che rendono la vita più difficile sia per il gatto che per l’uomo. Questo può anche portare all’astensione completa, durante la quale il gatto può rifiutare il cibo e smettere di interagire con gli altri gatti.
Molti proprietari di gatti si trovano devastati e persi.
I segni tipici dell’ansia nel gatto:
- paralisi indotta da shock
- fuga
- posizione rannicchiata
- coda appiattita lungo o sotto il corpo
- coda ispessita e un po’ piegata
- pelo arruffato e dritto
- soffiare
- soffiare
- occhi spalancati
- pupille dilatate
- orecchie piegate all‘indietro
- tremori
- respiro accelerato
- vomito
- rilascio di urina e feci
Perchè il mio gatto è ansioso?
La paura ha molte facce. Su vasta scala, dall’insicurezza al panico, tutto può valere. Questi sentimenti hanno una cosa in comune, sebbene siano percepiti come negativi.
I gatti che sono stati sicuri di sé in passato, possono diventare timorosi a causa di determinati eventi.
Per noi spesso sembra che non sia successo nulla di grave, per un gattino invece potrebbe essere la fine del mondo! Per poter aiutare il gatto, è necessario analizzare la causa:
Cosa può aver indotto l’ansia?
Spesso non è facile riconoscere quale sia o sia stato il fattore scatenante. Forse il gatto ha vissuto una brutta esperienza e teme che questa possa ripresentarsi.
La paura indotta da esperienze negative
Se hai toccato una stufa calda non lo farai mai più! Lo stesso vale per il gatto che ha avuto un’esperienza negativa. Il gatto vuole evitare il ripetersi di brutte situazioni. La paura è un principio biologico per l’autoconservazione, che dice al gatto:
„Evita il pericolo e il dolore: potrebbe essere la tua ultima esperienza! Non vuoi questo, perché sei qui per procreare e mantenere la specie.“
E poiché i gatti, a differenza degli umani, si fidano del loro istinto, sono intelligenti e timorosi.
Esperienze negative con gli umani
I gatti che hanno subito brutte esperienze possono essere molto sospettosi: questo riguarda sia i randagi che i gatti di casa, che potrebbero aver subito aggressioni nell’ambiente domestico.
Molti proprietari di gatti non si chiedono mai come dovrebbe essere la corretta “gestione” del loro gatto adeguata alla specie ma raramente è per disinteresse, semplicemente non lo sanno proprio.
Ad ogni modo, ciò che alcuni gatti sopportano è un capitolo molto triste e talvolta supera la nostra peggiore immaginazione. È un miracolo che i gatti possano effettivamente imparare a fidarsi di nuovo degli umani provando molto amore e pazienza.
Esperienze negative con i veterinari
“Oh se potessi chiudere ermeticamente tutti gli orifizi…”
potrebbero pensare molti gatti durante la visita dal veterinario. “Prima mi stipano in un minuscolo trasportino all’interno del quale non riesco nemmeno a girarmi; poi mi trascinano fuori bruscamente di nuovo e il mio corpo viene ispezionato dappertutto in una stanza molto illuminata. E tutto questo davanti a perfetti sconosciuti!
E poi c’è questo odore orribile! Un odore di paura e dolore – qui ti torturano – forse finirà per essere davvero doloroso?
O magari devo rimanere di nuovo qui? In una prigione così fredda, con solo cibo e acqua. L’ultima volta è stato orribile! – Svegliami quando è finita!”
Non importa come lo fai: un appuntamento dal veterinario è sempre un’esperienza più o meno raccapricciante.
Esperienze negative con il trasportino
“Prima che un cammello passi attraverso la cruna di un ago”… Se il gatto ha dei brutti ricordi riguardo al trasportino, diventerà una vera sfida avvicinarlo di nuovo a quell’oggetto intimidatorio!
Di per sé, una scatola di solito non rappresenta un problema, i gatti le adorano! I gatti amano ispezionare scatole e imballaggi di ogni tipo; hai appena disimballato il nuovo robot da cucina? Zac! La confezione è già occupata…
E potrebbe anche essere di piccole dimensioni – i gatti si infilano attraverso qualsiasi fessura
– e se vogliono, persino in una scatola da scarpe! Tuttavia, il trasportino di solito è associato al ricordo di esperienze spiacevoli Qualunque trasporto del gatto ha effetti su di lui che raramente apprezza. Agitazione, stress, l’ignoto: tutte esperienze che vorrebbe sicuramente evitare.
A questo proposito, il gatto è in grado di riconoscere l’odore e la situazione ancora prima di tirare fuori il trasportino – e all’improvviso non si troverà più da nessuna parte…
Esperienze negative durante un viaggio in auto
Per alcuni gatti non è un problema, altri lo detestano.
Come i bambini piccoli che si lamentano e chiedono durante i viaggi più lunghi: “Non siamo ancora arrivati?” – “Ho sete!” e così via… anche il gatto! – Ma a modo suo:
Vengono intonati miagolii di protesta, tutti ad un volume penetrante e pieni di risentimento. Troppo lungo, troppo caldo, mancanza di controllo… ma provatevi a mettere nei panni del gatto.
Inoltre, il gatto non sa quanto durerà il viaggio o dove stia andando. Ha una vista limitata dall’interno del trasportino.
Talvolta è necessario frenare bruscamente e il gatto sarà sballottato. Oppure potrebbe avere una sensazione di nausea per il movimento oscillatorio dell’auto: alcuni gatti, infatti, non riescono a sopportarlo e questo significa che è probabile che si verifichi un incidente…(vomito)
Consiglio:
Portare in giro il gatto solo quando non c’è altra opzione. Nutrirlo per l’ultima volta circa 6 ore prima dell’inizio, e soprattutto non a metà viaggio!
Paura dell‘ ignoto
Il gatto è una creatura abitudinaria, letteralmente! Non apprezza il cambiamento. Circostanze che cambiano continuamente equivalgono a stress per il gatto. Questo è logico, poiché i gatti controllano sempre il loro territorio alla ricerca di segnali pericolosi e possono rilassarsi solo quando tutto è a posto e sotto controllo, altrimenti lo stato di allerta è elevato.
Per noi, dei mobili nuovi o il frullatore appena comprato possono rappresentare delle piacevoli aggiunte – per il gatto invece, quegli oggetti sono “intrusi” nel suo habitat sicuro, che devono essere sottoposti ad un esame approfondito. Tale comportamento può sembrare paranoico, ma per un gatto è normale e completamente giustificato.
Ansia da trasloco
Nuova casa, nuova felicità? Non per i gatti! Soprattutto se hanno difficoltà ad orientarsi nel nuovo ambiente: “Dov’è il mio amato tiragraffi? Quello nuovo non ha il mio odore ed è situato nel posto sbagliato, non dove io vorrei che fosse.
E comunque, qui è tutto così diverso. Niente è più come prima! E il mio umano è impegnato solo a preparare e disfare le scatole! Quando mi presento, vengo spinto da parte, come se fossi una delle scatole!” Tutto questo può veramente innervosire moltissimo il gatto.
Paura indotta da estranei e atri animali
Per i gatti, la paura è un istinto di sopravvivenza. Un gatto audace e temerario, anche se i gatti sono noti per la loro curiosità, sarà facile preda di predatori o attacchi. Di conseguenza, è meglio prima fuggire e poi controllare la situazione da un luogo sicuro.
Il gatto può vivere nell’ambiente sicuro delle nostre case, ma anche se casalingo, conserva sempre il suo istinto selvatico di base.
Il sospetto nei confronti di esseri umani e animali sconosciuti, è dunque completamente giustificato. Dal gatto “di casa” invece ci aspettiamo l’esatto contrario: dovrebbe essere amichevole, coccolone e affettuoso fin dall’inizio.
Paura indotta da suoni non familiari
I gatti sono ottimi cacciatori e i loro sensi sono molto sviluppati. Se così non fosse, non avrebbero successo nella caccia alle prede e semplicemente morirebbero di fame. Immaginate di avere un amplificatore all’interno dell’orecchio che rende tutto più udibile e rumoroso. Anche i suoni forti e sconosciuti vi spaventerebbero sicuramente.
I suoni sconosciuti sono particolarmente difficili da classificare: Ed eccola di nuovo, la paura dell’ignoto. Cosa potrebbe nascondere questo strano suono? Un mostro gigantesco, pronto all’attacco, oppure solo un’innocua farfalla?
Se noi come il gatto, potessimo sentire cadere uno spillo, saremmo in ansia per un tale suono, giusto?
Adattamento – Fase 1
Hai un nuovo gatto e vuoi che si adatti velocemente? Si comporta in modo ansioso e vorresti che si fidasse di più di te? Si nasconde non appena ti avvicini? O addirittura scappa da te? – Non prendere questo comportamento sul personale e prima di tutto, lascialo stare! Muoviti lentamente mentre ti avvicini al gatto.
Concedi al tuo gatto tutto il tempo per abituarsi a studiarti e classificarti. In nessun caso cerca di intrappolarlo o forzarlo – questo è controproducente poiché sicuramente il gatto si nasconderà completamente diventando aggressivo, dato che si sente minacciato.
Creare un ambiente privo di stress
Per i gatti, il cambiamento non è mai una cosa positiva. Amano i rituali, i luoghi abituali e fare i loro tipici sonnellini. Tutto questo, però, è garantito solo se l’ambiente circostante e la routine rimangono uguali. Per aumentare la sensazione di tranquillità del gatto, si possono creare dei piccoli paradisi di pace come punti sopraelevati o simili ad anfratti dove sentirsi al sicuro, specialmente se “il mondo esterno” non sembra ancora del tutto affidabile.
È impossibile tenerlo al riparo dalla vita di tutti i giorni, si possono però evitare rumori forti o situazioni stressanti: questo aiuterà moltissimo un gatto timido! Lasciarlo in pace in modo che esplori da solo tutta la casa, il suo nuovo territorio, anche per facilitarne il controllo da parte sua e farlo sentire al sicuro. Solo quando sarà assolutamente chiaro che non c’è alcun pericolo imminente, il gatto inizierà a fidarsi e a consentire una maggiore vicinanza.
Predisporre sufficiente spazio libero e nascondigli
Offrire al gatto la possibilità di ritirarsi, in modo che possa evitare di restare, quando sente che quella situazione è “al limite”. L’ansia normalmente produce una reazione di fuga: un nascondiglio sicuro è la cosa migliore per alleviare lo stress.
Questo sarà il rifugio del gatto quando si sente minacciato, che gli permette di sentirsi a suo agio. Questi sono anche i luoghi per schiacciare un sonnellino o per un sano riposo. Un nascondiglio esclusivo dove il gatto potrà sentirsi a suo agio e rilassarsi completamente.
I gatti amano i nascondigli sopraelevati. Tuttavia, apprezzano anche tutto ciò che assomiglia a una grotta. Lo spazio sotto il letto o una nicchia tra due armadi: anche questi potrebbero diventare i suoi spazi preferiti. Il gatto sceglierà i suoi posti preferiti però, bisogna offrire diverse opzioni, sgombrando gli spazi nascosti in modo che siano liberi e accessibili.
Dare pace e tranquillità
Gli umani spesso pensano che sia giusto prendersi sempre cura di qualcuno – per un gatto timido questo può significare l’inferno. Più si cerca di coccolarlo, più tenterà di scappare.
Cercare il gatto o giocarci continuamente non aiuterà a risolvere il problema. I gatti non comprendono questi approcci terapeutici e si renderanno ancora più invisibili. L’opzione migliore è svolgere come sempre le proprie attività quotidiane:
Procedere come sempre, ma avere l’accortezza di evitare i rumori forti durante la prima fase come, ad esempio, l’aspirapolvere e altri elettrodomestici rumorosi. Questo ovviamente durerà solo fino a quando il gatto non si sentirà a suo agio nel nuovo ambiente.
Dare tempo
Baloo, l’orso del ‘Il libro della giungla’ ha sempre saputo che le “necessità essenziali” includono calma e facilità! Bisogna dare al gatto tutto il tempo di cui ha bisogno e questo può essere completamente diverso da gatto a gatto: uno può superare la sua riserva più rapidamente di un altro.
Durante questa fase, creare un ambiente tranquillo per il gatto.
Evitare il più possibile rumori e stress.
Dare tempo e spazio al gatto: ogni esperienza positiva lo rafforzerà e aumenterà la fiducia in sé stesso: “Aha! In realtà, non succede niente di male quando esco dal mio nascondiglio!”
E così il primo passo è fatto. Più esperienze positive avrà il gatto, più sicuro di sé e fiducioso diventerà. La paura può trasformarsi prima in riluttanza, poi in sicurezza ed infine in fiducia.
Adattamento – Fase 2
Il primo passo è stato fatto: il gatto non si nasconde più e ha raccolto tutto il suo coraggio entrando attivamente nel nuovo territorio? Se è così, non commettere l’errore di seguirlo, del tipo: “Ah, eccoti finalmente! Mi stavi cercando, vero?”
Questo potrebbe significare una battuta d’arresto totale! Molto probabilmente il gatto sceglierà di nuovo l’opzione della fuga e rimarrà nel suo nascondiglio anche più a lungo di prima, peggiorando così le cose per tutti.
A questo punto, bisogna analizzare il linguaggio del corpo. Sapete già che aspetto ha il gatto ansioso: pelo dritto, schiena arcuata, orecchie appiattite di lato e forse la coda leggermente piegata. Le pupille saranno alquanto dilatate.
Cercare di interpretare correttamente il linguaggio corporeo del gatto
Attraverso il suo corpo, il gatto vi dirà tutto ciò che bisogna sapere. Attenzione ai segnali: In che posizione sono orecchie, coda e baffi? Che espressione facciale mostra? Spesso, suoni distintivi accompagneranno questi segnali…
Usare linguaggio ed espressività per rassicurare
Quando parlate con il gatto, mantenete la calma, rilassatevi e usate un tono di voce più basso. Il mimetismo sociale è quando le persone copiano il linguaggio del corpo del loro intervistatore in modo tale che la controparte li consideri simpatici.
Ovviamente con i gatti, questo non si può fare, infatti è difficile imitare il gatto poiché ci mancano proprio le capacità di farlo! (Anche se sono stati sperimentati gli approcci più curiosi…) Siamo esseri umani, ma possiamo dimostrare al gatto che abbiamo buone intenzioni attraverso una speciale “comunicazione umana”, mettendolo così a suo agio.
Quindi, nel caso in cui il gatto sia spaventato, cosa si può fare per calmarlo usando il nostro linguaggio del corpo e l’espressione facciale?
Non fissare il gatto negli occhi
Occhio per occhio – nel linguaggio del gatto: se hai osservato il comportamento di un gatto tra i suoi simili, noterai che fissare negli occhi significa che presto seguirà un attacco, o almeno che la situazione sta peggiorando drammaticamente.
Il contatto diretto degli occhi è un segno di dominanza nei gatti
“Con chi pensi di parlare? – Vuoi sfidarmi?”Tuttavia, l’obiettivo di questo comportamento è effettivamente prevenire un combattimento minacciando il nemico: nel migliore dei casi, l’avversario non può sopportare lo sguardo fisso e si ritirerà.
Quindi, fissare il gatto con uno sguardo fisso, potrebbe – nel peggiore dei casi – fargli pensare che c’è un attacco imminente! O che vogliamo sfidarlo. Questo può essere preso come una minaccia, portando alla ritirata. Fare invece spesso l’occhiolino che, nel linguaggio del gatto, equivale ad un sorriso amichevole.
Adattamento – Fase 3
“Abbiamo un contatto” – sebbene non, come ha affermato di recente Paul Hellyer, con gli alieni. Ma anche così, per un amante dei gatti questo può essere paragonato a Natale e Pasqua insieme:
E’ quasi fatta: avete messo il gatto a suo agio. Il gatto timido sta cominciando a fidarsi ed ora è il momento di lavorare sulla connessione. Tuttavia, qui vale di nuovo il motto generale:
Non abbiate fretta! Non fate pressioni! Lasciate che sia sempre il gatto a fare la prima mossa! È lui che dovrebbe avvicinarsi per primo a voi, non viceversa.Una volta che il gatto sarà pronto, seguirà un invito per una maggiore vicinanza…
Il gatto stabilisce la vicinanza
Rimanere calmi e aspettare che il gatto venga da voi spontaneamente. Lasciare che vi annusi per un po’ – potete anche allungare una mano molto lentamente – ma sempre con cautela e al rallentatore. Se il gatto si ritira, lasciarlo così per il momento.
Forse il gatto si muoverà con cautela lungo la vostra gamba o vi strofinerà la guancia: ora si che c’è motivo di festeggiare! Ciò significa che siete stati appena “taggati”.
Con il suo odore, ha marcato il territorio: “questo è il mio umano!” L’odore non indica solo possesso ma anche simpatia. In questo modo, il gatto dimostra il suo affetto. Tuttavia, non rispondere subito con una carezza, ma lasciare prima che annusi la mano in modo tale che possa riconoscerla ed accettare il vostro tocco.
Iniziare con cautela
Vietato toccare senza preavviso! Questo non piace nemmeno ai gatti più fiduciosi, figuriamoci se viene accettato da quelli più timidi!
Tuttavia, c’è un modo per aprire il cuore (più rapidamente): LECCORNIE
Molti “brontoloni coccolosi” si ammorbidiscono rapidamente se la mano che accarezza offre anche un bocconcino.
Quando il gatto si avvicina e vi permette anche di toccarlo, tenete sempre a portata di mano una leccornia. Questo lascerà un’impressione positiva duratura, rafforzata dal bocconcino.
Chissà? – Forse il suo nasino di pelle chiederà la prossima coccola più velocemente di quanto pensi! Ma siate sempre gentili, senza mai esagerare!
Quando vi rendete conto che il gatto ne ha avuto abbastanza, non fategli pressione per ottenere di più.
Rafforzare il legame attraverso il gioco
Trovate il tempo per giocare con il gatto ogni giorno. Questo rafforzerà la vostra relazione.
Scegli giochi particolarmente graditi al gatto. Giocare insieme non solo migliora la vostra relazione, ma significa anche che il gatto può esercitare i suoi istinti e godere di un adeguato esercizio fisico.
Pertanto, il gioco è un must per i gatti di casa! Con esso vengono infatti forniti sia incentivi che intrattenimento e questo è importante almeno quanto il cibo e l’acqua; i gatti senza possibilità di interazione sfioriscono in pochissimo tempo. La migliore regola è un’ora di gioco al giorno, come parte della vostra routine, preferibilmente in un momento della giornata in cui il gatto si sente più energico e motivato.
Se niente sembra funzionare
A volte, è davvero difficile dissipare l’ansia di un gatto, soprattutto se ci sono state esperienze traumatiche in passato. Il comportamento generale, in questi casi è spesso difficile da interpretare, soprattutto se l’animale – apparentemente dal nulla – si sente così minacciato che la paura si trasforma in ansia – un minuto prima è in modalità coccole e quello dopo morde e graffia? Ricordate che c’è sempre una buona ragione per cui il gatto si comporta in questo modo, anche se potrebbe non essere così ovvio per noi.
Non prendersela sul personale e non punire mai il gatto, perché il suo comportamento è semplicemente la somma delle sue esperienze e paure. Avete provato di tutto e persino tanto amore e pazienza non sono stati di aiuto? Allora potreste provare l’omeopatia o i feromoni.
I fiori di Bach per rassicurarlo
Se l’omeopatia è di aiuto o no, è una questione di fede: c’è chi ha fiducia esclusivamente nella medicina convenzionale e quindi semplicemente la disapprova scegliendo qualcos’altro. Inoltre, le persone che considerano l’omeopatia un approccio valido per gli esseri umani, potrebbero volerla provare anche con gli animali – e considerarla come un’alternativa.
La grande domanda psicologica “gli animali hanno un’anima?” potrebbe a questo punto rimanere senza risposta. Tuttavia, chiunque, come il fondatore Dr. Bach, pensa che corpo, anima e mente debbano formare un’unità armonizzata, può provare la terapia dei fiori di Bach. Una singola essenza o una soluzione specificamente miscelata, può essere di aiuto al gatto.
CONSIGLIO:
Gatti ansiosi: Pioppo, Mimulo
Gatti aggressivi: Faggio, Ciliegia, Prugna, Agrifoglio, Impatiens.
Date un’occhiata qui, abbiamo già introdotto la terapia dei fiori di Bach.
I feromoni sono suddivisi in varie frazioni
Le citazioni dovrebbero essere evitate – vero. Ma questo si adatta magnificamente al contesto e spero che il lettore del blog mi possa perdonare: “Ci sono più cose tra il cielo e la terra di quante tutta la nostra conoscenza lasci immaginare” – Sì! dice il gatto – mentre la citazione è di William Shakespeare – per ‘zampe di velluto’ questa è una notizia vecchia:
i gatti comunicano tra di loro a diversi livelli, che per noi non sono né visibili né spiegabili in termini di biochimica. I feromoni sono sostanze chimiche prodotte dai gatti. Servono alla comunicazione e influenzano il comportamento. I gatti producono questi neurotrasmettitori secreti da varie ghiandole.
Ogni odore ha un suo significato specifico e verrà rilasciato dal gatto in punti strategici, attraverso il muso (mento e guance), le zampe o l’urina.
I feromoni sono suddivisi in varie frazioni
I feromoni facciali sono chiamati “frazione F3” o “feromoni del benessere” e la “frazione F4” – o “feromoni sociali”.Questi feromoni facciali possono anche essere riprodotti sinteticamente. È possibile spruzzarli sui singoli oggetti tramite prodotti in spray, oppure utilizzarli negli ambienti domestici tramite un diffusore elettrico.
Ma dove si possono trovare i feromoni calmanti? I feromoni sintetici si trovano in commercio presso i negozi di animali: Beaphar CatComfort diffusore e spray
Si consiglia di usare il diffusore preferibilmente nella stanza in cui il gatto preferisce stare, almeno per un periodo di quattro settimane.
Consultare un veterinario comportamentalista
I “casi difficili” – quelle povere creature che ne hanno passate tante – potrebbero non accettare facilmente l’aiuto. Se la paura domina l’intera vita del gatto, è necessario consultare uno specialista.
Questo può essere sia un veterinario generico che un comportamentalista. Il veterinario può escludere eventuali patologie o condizioni fisiche oltre che valutare il comportamento del gatto. Nessun altro è in grado di fare una diagnosi, anche se è un grande amante dei gatti.
La vista dall’esterno e i rispettivi consigli a volte fanno miracoli: molti sintomi si possono risolvere rapidamente e facilmente.
Se le ragioni sono radicate nel profondo della psiche, è possibile consultare uno psicologo per animali che potrebbe suggerire e supportare la terapia comportamentale.
A dire il vero, non esiste un rimedio universale che funzioni per tutti i gatti allo stesso modo; i singoli animali sono troppo diversi tra loro. Ogni gatto è segnato dalla propria storia: dalla sua mamma, dal codice genetico e dall’ambiente circostante.
Alla fine, quando il gatto si rende disponibile e vi aspetta per la prima volta, la sua coda si alza di scatto: Fate un tentativo e accarezzategli delicatamente la testa – ancora incerti se scapperà di nuovo in preda al panico – Ma questa volta, il gatto rimane fermo!
E si rannicchia con tutto il corpo nella vostra mano.
Ce l’avete fatta!
Ora avete un gatto sicuro di sé e affettuoso che si fida di voi. Un amico.